Fecondazione in vitro (FIV)

La fecondazione in vitro è la procedura mediante la quale gli ovociti vengono fecondati da uno spermatozoo all’esterno del corpo, ossia in condizioni di laboratorio.

La fecondazione in vitro è la procedura mediante la quale gli ovociti vengono fecondati da uno spermatozoo all’esterno del corpo, ossia in condizioni di laboratorio. L’ovocita fecondato (embrione) si sviluppa e dopo alcuni giorni viene trasferito nell’utero.

La fecondazione in vitro viene utilizzata per permettere alla coppia di superare problemi di fertilità, come:

  • tube di Falloppio chiuse
  • problemi del fattore maschile
  • problemi del fattore ovarico
  • precedenti tentativi di inseminazione non riusciti
  • infertilità inspiegabile

Procedura-Fasi della fecondazione in vitro

La stimolazione ovarica viene eseguita affinché le ovaie producano più di un ovocita; si ottiene somministrando un trattamento farmacologico, blando (con pillole) o in modo più efficace con le gonadotropine. Le gonadotropine vengono somministrate con iniezione sottocutanea solitamente per circa 10-12 giorni.

Prima di iniziare la stimolazione, di solito viene eseguita un’ecografia il 2° o 3° giorno del ciclo per vedere se le condizioni ci consentono di iniziare.

 

Durante la stimolazione ovarica, la crescita follicolare viene monitorata mediante ecografia transvaginale (3-4 volte) e misurando i livelli di alcuni ormoni.

Sulla base del protocollo di stimolazione seguito di volta in volta, può essere somministrata una seconda iniezione verso la fine della stimolazione, per alcuni giorni, per prevenire l’ovulazione prematura.

Quando la maggior parte dei follicoli raggiunge un diametro di 17-20 mm, viene somministrata un’iniezione (trigger shot) per la loro maturazione finale. Il prelievo degli ovociti viene programmato 35-36 ore più tardi.

 

Questa è la procedura in cui il fluido follicolare viene aspirato per via vaginale con agoaspirazione ecoguidata; la procedura viene eseguita sotto sedazione e dura circa 10 minuti. Il fluido aspirato viene esaminato al microscopio dagli embriologi per localizzare gli ovociti.

Al termine del prelievo, sarà noto il numero di ovociti raccolti.

Dopo il prelievo degli ovociti, la donna rimarrà con noi per 30-60 minuti, o per tutto il tempo che il personale medico ritiene necessario perché possa poi essere dimessa.

Il dolore dopo il prelievo dovrebbe essere lieve e dovrebbe andar riducendosi nel corso della giornata. È una procedura ben tollerata, che solitamente non richiede antidolorifici e il giorno successivo è possibile tornare al lavoro.

 

Gli ovociti vengono quindi collocati, in particolari condizioni di laboratorio, insieme a una quantità di spermatozoi, al fine di ottenere la fecondazione. Se ritenuto necessario, come nei casi di liquido seminale debole, viene eseguita la microfecondazione (ICSI). Il giorno dopo il prelievo, la coppia viene informata se è stata raggiunta la fecondazione.

Gli ovociti fecondati, chiamati anche embrioni, rimangono in incubatrici che imitano le condizioni dell’utero; alcuni degli embrioni ben sviluppati vengono selezionati per il trasferimento nell’utero.

Il trasferimento degli embrioni solitamente avviene nella fase del 2o o 3o giorno o nella fase del 5o giorno (blastocisti).

La coppia viene informata dagli embriologi e dal medico curante sulla qualità degli embrioni e su quali embrioni verranno trasferiti nell’utero.

Questa è una procedura indolore che viene eseguita senza anestesia.

Gli embrioni o l’embrione da trasferire viene aspirato in un catetere sottile e flessibile e quindi posizionato nella cavità intrauterina sotto monitoraggio ecografico.

Se ci sono embrioni di qualità soddisfacente che non sono stati trasferiti nell’utero, vengono crioconservati per un uso futuro.

Metodi di fecondazione in vitro

Quale sarà il metodo di fecondazione in vitro da seguire, viene deciso dopo aver informato la coppia dei vantaggi e degli svantaggi di ciascun metodo e quale il medico curante considera migliore per ogni coppia.

Fecondazione in vitro in ciclo naturale

Un follicolo che si sviluppa nell’ovaio durante il ciclo naturale viene monitorato con l’impiego dell’ecografia e quindi raccolto durante il prelievo degli ovociti e fecondato in laboratorio.

Non sono necessari farmaci stimolanti, solitamente viene somministrata una sola iniezione per la maturazione finale dei follicoli 32-36 ore prima del prelievo.

I vantaggi del ciclo naturale sono che è un metodo relativamente più semplice, non vengono utilizzati farmaci, ha un costo inferiore (se non si tiene conto dei risultati).

Gli svantaggi principali sono le percentuali di successo significativamente inferiori rispetto a un ciclo completo di stimolazione ovarica e la maggiore probabilità che non ci sia alcun embrione da trasferire (20-30%), sia perché c’è stata un’ovulazione prematura sia perché nel fluido follicolare non è stato trovato alcun ovocita, o perché non è riuscita la fecondazione del singolo ovocita.

È solitamente consigliato come metodo nelle donne con scarsa riserva ovarica, che comunque non produrrebbero molti follicoli a seguito di un’eventuale stimolazione ovarica o se è una preferenza espressa dalla donna.

Fecondazione in vitro con ciclo naturale modificato

Si tratta di un ciclo naturale, ovvero monitoraggio e prelievo del solo ovocita (dominante) che viene prodotto, ma con la somministrazione di farmaci per prevenire l’ovulazione prematura.

Fecondazione in vitro con stimolazione blanda

In questo caso, vengono somministrati farmaci stimolanti più blandi o in dosi minori per un periodo di tempo più breve.

È la via di mezzo, tra il ciclo naturale e il ciclo con stimolazione completa, e ha tassi di successo molto vicini al ciclo con stimolazione completa.

Fra i principali vantaggi: una dose più bassa di farmaci, costo inferiore e una minore possibilità di sviluppare la sindrome da iperstimolazione ovarica.

Fecondazione in vitro con stimolazione completa

La stimolazione ovarica viene effettuata somministrando gonadotropine in dosi maggiori per produrre il massimo numero possibile di follicoli.

È il metodo utilizzato nella maggior parte dei casi perché offre il miglior rendimento.

Lo svantaggio per alcuni è la somministrazione di farmaci e il maggiore costo.

Ovviamente il costo è relativo, in quanto secondo la bibliografia sono necessari 3 o più cicli naturali per avvicinarsi al rendimento del ciclo con stimolazione completa.

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